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BIOGRAFIA

I Queen sono un gruppo musicale rock britannico, formatosi a Londra nel 1970 dall'incontro del cantante e pianista Freddie Mercury con il chitarrista Brian May e con il batterista Roger Taylor; solo nel 1971 si è completata la formazione storica con l’ingresso del bassista John Deacon.

La band, una tra le più importanti della scena musicale internazionale, ha venduto circa 300 milioni di dischi nel mondo. Una band dove tutti i membri sono autori di grandi successi. Tra alcune delle canzoni più importanti si ricordano Bohemian Rhapsody, indicata da critici e sondaggi popolari come una delle migliori canzoni di tutti i tempi, Somebody to Love, We Are the Champions, Don't Stop Me Now e Crazy Little Thing Called Love di Freddie Mercury, We Will Rock You, Who Wants to Live Forever, I Want It All e The Show Must Go On di Brian May, Radio Ga Ga e A Kind of Magic di Roger Taylor e Another One Bites the Dust, I Want to Break Free e Spread Your Wings di John Deacon. Nel 1981 la loro prima raccolta, Greatest Hits, risulta l'album più acquistato in assoluto nel Regno Unito, con oltre sei milioni di copie vendute, preceduto solo da Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band dei Beatles nella vendita di oltre 25 milioni di copie in tutto il mondo.

Il gruppo ha riscosso nel corso degli anni un grandissimo successo e ha avuto una forte influenza sulle generazioni e sui musicisti successivi. I Queen sono entrati nella Rock and Roll Hall of Fame di Cleveland nel 2001, e nel 2004 sono stati inclusi nella UK Music Hall of Fame. I quattro membri della band sono stati ammessi nella Songwriters Hall of Fame. I Queen, che attinsero principalmente al progressive, al glam rock e, soprattutto nei primi anni, all'hard rock, furono influenzati da generi musicali molto diversi, come heavy metal, gospel, blues rock, musica elettronica, funk e rock psichedelico.

La caratteristica del gruppo erano i loro concerti (707 in 26 nazioni dal 1971 al 1986) che, con Freddie Mercury come frontman, si trasformavano in veri e propri spettacoli teatrali.

La loro esibizione al Live Aid è stata votata da un grande numero di critici come la migliore dell'evento. La morte di Freddie Mercury, avvenuta il 24 novembre 1991 alle 18:48 e il ritiro di John Deacon nel 1997 frenarono la produzione musicale della band; Brian May e Roger Taylor continuarono a suonare insieme, formando con Paul Rodgers, a partire dal 2005, i Queen + Paul Rodgers (esperienza terminata nel 2009) e, dal 2011, i Queen + Adam Lambert.

 

LA FORMAZIONE (1968-1971)

 

Nel 1968 dopo lo scioglimento della band 1984, il chitarrista Brian May insieme a Tim Staffell, decidono di riformarne un'altra band, inserendo nella bacheca dell'Imperial College, dove studiavano, un annuncio: "Cercasi batterista stile Ginger Baker/Mitch Mitchell". All’annuncio rispose Roger Meddows-Taylor, che con la propria professionalità convinse May e Staffell ed entrò a far parte degli Smile. La prima apparizione pubblica della nuova band avvenne il 26 ottobre 1968, quando aprì un concerto dei Pink Floyd; nel maggio 1969, il gruppo firma un contratto con la Mercury Records per la pubblicazione di un singolo.

In questo periodo Tim Staffell presentò ai compagni Farrokh Bulsara detto "Freddie", che faceva parte di una blues band, gli Ibex (poi Wreckage). Freddie dispensava numerosi consigli agli Smile su come suonare e presentarsi in pubblico. Il singolo Earth degli Smile, registrato ai Trident Studios, venne pubblicato negli Stati Uniti, senza ottenere il successo sperato; per questo motivo, Tim Staffell decise di abbandonare i due compagni, per proseguire con un'altra band.

I rimanenti membri degli Smile, incoraggiati da Bulsara, che si era aggregato ai due, continuarono il loro lavoro e, nell'aprile 1970, cambiarono il nome della band in "Queen", cominciando a cercare un bassista; il 27 giugno 1970, i tre, completati da Mike Grose, si esibirono per la prima volta in pubblico, a Truro, in un concerto di beneficenza per la Croce rossa. Il nome "Queen" venne pensato da Bulsara, che cominciò inoltre a farsi chiamare "Mercury"; "Queen è un nome corto, semplice e facile da ricordare ed esprime poi quello che vogliamo essere, maestosi e regali. Il glam è parte di noi e vogliamo essere dandy". Lo stile adottato dai tre comprendeva abiti di seta in bianco e nero, bracciali, anelli e collari. Dopo poco tempo Grose abbandonò la band, così come fece il suo sostituto Barry Mitchell. Dopo aver provato Doug Ewood Bogie, Taylor e May incontrarono nel gennaio 1971 John Deacon, proponendogli il posto di bassista dei Queen; a fine febbraio, Deacon, per la sua tranquillità e la sua conoscenza dell'elettronica, diventò il quarto membro del gruppo.

 

GLI INIZI (1972-1975)

 

L'album d'esordio, Queen, che uscì il 13 luglio 1973 e comprendeva perlopiù canzoni scritte alcuni anni prima, ha come prerogative "l'aggressività e la nitidezza della voce di Freddie e gli assoli di May", unendo hard rock (Liar), rock progressivo (My Fairy King) e ballate melodiche (The Night Comes Down) al glam e ad ambientazioni fantasy, tratte principalmente dalle opere di J. R. R. Tolkien (Great King Rat).

Dal 13 settembre al 2 febbraio 1974, la band londinese cominciò il suo primo tour, il Queen I Tour, che li vide esibirsi come gruppo di supporto dei Mott the Hoople in 35 concerti, principalmente in Inghilterra; durante gli spettacoli di questi anni inserivano nelle scalette, oltre ai brani dei loro lavori, brevi medley rock and roll di canzoni degli anni cinquanta, come Jailhouse Rock e Big Spender. Il 21 febbraio, il gruppo suonò dal vivo a Top of the Pops un brano inedito che sarebbe diventato l'unico singolo del loro secondo disco, Seven Seas of Rhye; questo ebbe un grande successo commerciale, venendo trasmesso in continuazione dalle stazioni radiofoniche e raggiungendo il 45º posto nelle classifiche inglesi.

L’album Queen II, uscito l'8 marzo 1974, risulta un concept album, sviluppando ulteriormente l'idea della contrapposizione tra il bene e il male, concetti esemplificati principalmente da un punto di vista cromatico; lo stesso disco risulta diviso in White Side e Black Side, "lato bianco" e "lato nero", due parti caratterizzate da differenti approcci sonori. Il primo, curato principalmente da May, comprende ballate e progressioni melodiche, come White Queen (As It Began), Someday One Day e Father To Son, mentre la parte di Mercury è caratterizzata da suoni più duri, caotici e barocchi, inseriti in testi enigmatici e contorti, come The March of the Black Queen e The Fairy Fellers Masterstroke. Tra gli elementi più innovativi di Queen II, vi è l'utilizzo di nuovi generi musicali, come il rock and roll (The Loser In The End, scritta da Taylor) e il pop (Funny How Love Is). L'album raggiunse la 35ª posizione nelle classifiche inglesi.

Il 1° marzo 1974, il gruppo cominciò il Queen II Tour, durante il quale il loro secondo album scalò velocemente le classifiche inglesi, piazzandosi al quinto posto e superando le centomila copie vendute, divenendo disco d'argento, mentre Seven Seas of Rhye arrivò nella "top ten" della classifica dei singoli; nello stesso mese, l'Elektra pubblicò Queen in Giappone, dove entrò in classifica nel giro di pochi giorni. Il tour nazionale si chiuse con un tutto esaurito al Rainbow Theatre di Londra, subito prima di partire per gli Stati Uniti, esibendosi con Mott the Hoople e Aerosmith; dopo l'esordio al Regis College di Denver il 16 aprile, una grave forma di epatite colpì Brian May, costringendo la band ad annullare le rimanenti date. Il resto del gruppo attese il chitarrista, che utilizzò il tempo in convalescenza scrivendo nuovi pezzi per il futuro album, registrato a luglio nei Rockfield Studios in Galles e, successivamente, ai Trident Studios di Londra.

Il loro terzo singolo, Killer Queen/Flick of the Wrist, esempio dello stile glam rock della band e con due facciate A, ottenne un enorme successo, entrando in classifica direttamente alla 5ª posizione, arrivando poi al 2° posto; negli Stati Uniti questa produzione, per la quale Mercury vinse nel 1974 l'Ivor Novello Awards, divenne disco d'oro. Questi risultati spinsero il gruppo ad affrettare i preparativi per un nuovo tour inglese, in attesa della pubblicazione del terzo album ufficiale, Sheer Heart Attack. Uscito l'8 novembre 1974, il disco contiene importanti contributi, oltre che di May e Mercury, di Taylor e Deacon. Nel disco si nota nuovamente l'equilibrio tra i vari stili musicali molto differenti, passando dalle voci angeliche di In the Lap of the Gods all'heavy-metal di Stone Cold Crazy, dal boogie-woogie di Now I'm Here al piano di Lily of the Valley e di Dear Friends. Considerato un classico del rock e fonte di ispirazione per numerosi gruppi come Metallica ed Extreme, Sheer Heart Attack raggiunse il 2º posto nel Regno Unito e il 12° negli Stati Uniti. Il 30 ottobre cominciò a Manchester lo Sheer Heart Attack Tour, registrando una lunga serie di "tutto esaurito"; da questa tournée cominciò la consuetudine di suonare al termine di ogni concerto, a eccezione di quelli tenuti in Irlanda, una versione acustica di God Save the Queen, utilizzando la sola chitarra elettrica di Brian May.

 

IL SUCCESSO (1975-1976)

 

Nell'estate 1975, dopo aver firmato un nuovo contratto con la EMI e aver abbandonato la Trident e Jack Nelson per ragioni economiche, il gruppo cominciò a lavorare a un nuovo album, passando molto tempo in sala di registrazione, guidati dal nuovo manager John Reid; il principale risultato di questo lavoro fu Bohemian Rhapsody, un brano di circa 6 minuti scritto da Mercury che divenne la "canzone simbolo del progetto musicale e artistico chiamato Queen", per la quale ci vollero tre settimane di registrazioni, di cui una solo per le parti vocali; Reid provò a convincere i Queen, senza successo, che la sua eccessiva durata non poteva rendere la traccia pubblicabile. Un amico della band, Kenny Everett, deejay di Capital Radio, a cui venne consegnata una copia del vinile del brano, apprezzò talmente la canzone che la trasmise ripetutamente alla radio. Il successo che derivò dalla trasmissione della traccia costrinse la EMI a pubblicare velocemente Bohemian Rhapsody; uscito il 31 ottobre 1975, il singolo vendette in due settimane 150.000 copie. A causa dei numerosi impegni del quartetto, che non poteva partecipare assiduamente alle trasmissioni televisive, venne commissionato a Bruce Gowers un videoclip della canzone, tra i primi nella storia della musica, primo contando i brani rock, trasmesso il 20 novembre da Top of the Pops.

A Night at the Opera, il cui titolo è ispirato all'omonimo film dei fratelli Marx, divenne uno dei dischi più costosi mai realizzati dell'epoca, oltre che il più grande successo del gruppo. Oltre a Bohemian Rhapsody, al piano romantico di Love of My Life e alle atmosfere rétro di Seaside Rendezvous e di Lazing on a Sunday Afternoon, tutte scritte da Mercury, notevoli sono anche i brani scritti dagli altri componenti, come I'm in Love with My Car, scritta e cantata da Taylor, The Prophet's Song e Sweet Lady di May e You're My Best Friend di John Deacon, sua seconda composizione per la band, giunta al settimo posto nella classifica dei singoli inglese. Quest'album fu il loro primo successo negli Stati Uniti, dove arrivò al quarto posto nella classifica degli album, diventando disco di platino e rimanendo per 56 settimane in classifica. L'enorme lavoro che fu necessario per il completamento di questo LP portò tuttavia alla rottura con Roy Thomas Baker.

Fra il 29 novembre e il 2 dicembre, quattro serate di tutto esaurito all'Hammersmith Apollo di Londra consacrarono definitivamente la band. Tra la fine del 1975 e i primi mesi del 1976, i Queen tennero oltre 75 concerti per l'A Night at the Opera Tour, che toccò Europa, Giappone, Stati Uniti e Australia; il 18 settembre 1976, per ringraziare i fan, organizzarono uno spettacolo gratuito ad Hyde Park, al quale assistettero circa 150.000 persone. Il primo singolo del nuovo lavoro dei Queen fu la ballata Somebody to Love, trasmessa ancora una volta ripetutamente da Kenny Everett, con conseguenze analoghe a Bohemian Rhapsody; questo venne pubblicato il 12 novembre, accompagnata da un nuovo video promozionale di Bruce Gowers, preannunciando l'uscita del nuovo album.

A Day at the Races uscì il 10 dicembre 1976, utilizzando un titolo nuovamente ispirato a un film dei fratelli Marx. Numerosi, oltre i riferimenti cinematografici, sono gli elementi che lo avvicinano al precedente disco, come la quasi identica copertina e l'inserimento del dramma lirico e della canzonetta. Sono sempre presenti però sia l'hard rock con Tie Your Mother Down, sia la pop-ballad per piano di You Take My Breath Away, senza trovare tuttavia, nell'insieme delle tracce, "l'ironia sensazionale di A Night At The Opera", che sopravvive solo in The Millionaire Waltz e Good Old-Fashioned Lover Boy; tra le particolarità del disco vi è Teo Torriatte (Let Us Cling Together), canzone omaggio al pubblico nipponico contenente due versi in lingua giapponese. Somebody To Love rimane il brano più significativo di A Day at the Races, il singolo salì subito ai vertici della classifiche. L'album, nonostante l'indubbia qualità e la piena maturità esecutiva dei membri, venne giudicato da molti inferiore al precedente, ottenendo comunque un disco di platino negli Stati Uniti con 1.500.000 copie vendute e due dischi di platino nel Regno Unito.

Il loro sesto album, News of the World, si contraddistingue per sonorità più immediate e grezze, attingendo maggiormente al rock e al blues e risultando uno dei prodotti musicali più riusciti dei Queen. Lo stile pomposo e melodico della band è presente anche in questo lavoro, con la ballata di Deacon Spread Your Wings, la sonata per piano All Dead All Dead, il pre-thrash metal di Sheer Heart Attack e l'hard-pop di It's Late.

Il 11 novembre 1977 ebbe inizio il News of the World Tour, che esordì a Portland, negli Stati Uniti, dove News of the World vinse 4 dischi di platino con 4.600.000 copie vendute; in patria i Queen si fermarono invece a un disco di platino. I brani dell'ultimo lavoro dei Queen alimentarono l'affetto dei fan e incrementarono la popolarità del gruppo, che ampliò il repertorio delle canzoni dei live anche con ballate più dolci come Love of My Life, che divenne un cavallo di battaglia dei futuri spettacoli. Dopo una pausa di circa quattro mesi a inizio 1978, Mercury e gli altri tornarono sugli spalti per la ripresa europea della tournée. Il gruppo si rimise subito al lavoro, trasferendosi, per ragioni fiscali, ai Mountain Studios di Montreux, in Svizzera, e ai Super Bear Studios di Berre-les-Alpes. Qui una tappa del Tour de France ispirò a Mercury Bicycle Race, che venne pubblicata a ottobre insieme a Fat Bottomed Girls, scritta da May.

Il 28 ottobre 1978 i Queen cominciarono il Jazz Tour, durante il quale presentarono le canzoni del loro ultimo lavoro. Jazz, presentato alla stampa mondiale con un party a New Orleans, con prestigiatori e spogliarelliste, uscì il 14 novembre 1978 e vide il ritornò di Roy Thomas Baker nel ruolo di manager della band. Il disco venne criticato sia dalla stampa sia da una parte del pubblico, per la sua eccessiva pomposità; Jazz arrivò comunque al numero due della classifica, nella quale restò ininterrottamente per 27 settimane.

A partire dal gennaio 1979, che fu il primo anno dalla loro fondazione che i Queen non pubblicarono alcun album, il quartetto iniziò uno dei più importanti tour europei della loro storia, il Live Killers Tour, pubblicizzato dall'uscita del singolo Don't Stop Me Now, durante il quale il gruppo riuscì a offrire uno spettacolo completo e unico da un punto di vista musicale oltre che scenico. Il successo della tournée convinse i Queen a pubblicare il loro primo album live, anche per placare le numerose pubblicazioni bootleg dell'epoca; Live Killers uscì nel giugno 1979, ottenendo ottime vendite e l'apprezzamento della critica.

I Queen terminarono nella primavera 1979 la seconda parte del Live Killers Tour, che li vide protagonisti di eccentrici spettacoli al Nippon Budokan di Tokyo. Il 18 agosto, parteciparono al mega-concerto di Saarbrücken con Ten Years After e Rory Gallagher, davanti a 30.000 persone; questo spinse ulteriormente le vendite del nuovo singolo, Crazy Little Thing Called Love, che arrivò al primo posto in numerose classifiche mondiali. A novembre il gruppo cominciò il Crazy Tour, le cui serate si svolsero in piccoli spazi allo scopo di avere un contatto più stretto con il pubblico; la tournée si concluse con una serata natalizia all'Hammersmith Apollo, dove, insieme a Paul McCartney & Wings, The Who e The Clash, si celebrò Rock for Kampuchea, un concerto benefico per la popolazione della Cambogia.

 

I PRIMI ANNI 80

 

Subito dopo il Crazy Tour, nel gennaio 1980 uscì Save Me, che riscosse buon successo; nello stesso mese, i Queen, accompagnati dal nuovo produttore Reinhold Mack, finirono di registrare ai Musicland Studios di Monaco di Baviera il loro nuovo disco e le musiche per un film, commissionato dal produttore italiano Dino De Laurentiis, basato su Flash Gordon, protagonista dell'omonimo fumetto. Con The Game, anticipato dal singolo Play the Game, i Queen ebbero una svolta dal punto di vista musicale, in quanto cominciarono a usare il sintetizzatore, la cui assenza era espressamente rimarcata nei crediti degli album precedenti; a testimonianza di questo cambiamento vi fu anche il nuovo "look" dei quattro.

Il nuovo singolo scritto da John Deacon, Another One Bites the Dust, venne pubblicato ad agosto, ottenendo un notevole successo commerciale, con 5 settimane di presenza al primo posto delle classifiche statunitensi; divenuto disco di platino, ricevette un premio di Billboard come "miglior singolo crossover", diventando il disco più venduto nella storia del quartetto. Il 30 giugno, spinti dal successo del singolo, venne inaugurato a Vancouver il The Game Tour, che li portò negli stadi di tutto il Nord America, registrando in tutte le 46 date il "tutto esaurito". A ottobre, May e gli altri tornarono in Inghilterra per perfezionare il materiale destinato alla colonna sonora del film Flash Gordon di Mike Hodges. Il 24 novembre uscì il singolo Flash, mentre l'8 dicembre venne pubblicato l'omonimo album.

A fine ottobre cominciò la parte europea del The Game Tour; dopo numerose difficoltà d'organizzazione, partì nel febbraio 1981 South America Bites the Dust, arrivando in paesi che non avevano ancora toccato, come Argentina e Brasile.

Dopo il successo sudamericano, il gruppo si ritrovò nei Mountain Studios, per cominciare a lavorare a una nuova opera; David Bowie, che frequentava le stesse sale di registrazione, strinse amicizia con May e Mercury, dalla quale uscì una jam session che portò alla nascita di Under Pressure, il cui singolo uscì il 25 ottobre, piazzandosi al primo posto della chart inglese; nel Nord America questo invece arrivò al 29° posto.

A dicembre, i Queen si ritrovarono negli studi Musicland di Monaco, dove, a causa della stanchezza dovuta alle numerose tappe in giro per il mondo e ai numerosi impegni musicali, nonché condizionati dalla vita notturna della città bavarese, non riuscirono a lavorare "quasi mai in condizioni psicologiche perfette". Il loro dodicesimo disco, Hot Space, uscì il 21 maggio 1982, preceduto dal singolo Body Language, che venne apprezzato dalla critica, arrivando al 25° posto in Inghilterra, risultato in parte dovuto alla censura del video da parte di MTV perché ritenuto "spinto", e all'11° negli Stati Uniti. L'8 aprile i Queen diedero il via all'Hot Space Tour; la prima tappa fu Göteborg, dove, per l'importanza dell'elettronica nella loro musica e per precisa volontà di Mercury, che voleva occuparsi in minore misura del piano durante i concerti, insieme ai quattro storici componenti della band salì l'ex Mott the Hoople, Morgan Fisher, che cominciò a occuparsi delle tastiere. Dal 1984 fino al 1991, il tastierista ufficiale fu invece Spike Edney.

Una volta terminata la serie di concerti, alla fine del 1982 i Queen decisero di comune accordo di separarsi. Dunque, per l'intero 1983 non vennero organizzate né pubblicazioni né tournée; nessuno dei componenti giudicava questo uno scioglimento definitivo, ma semplicemente una lunga pausa di riflessione. I quattro cominciarono a dedicarsi a progetti solistici; Mercury collaborò con Giorgio Moroder, registrando Love Kills, canzone inserita nella versione ricolorata e ridoppiata di Metropolis. Il cantante cominciò anche a lavorare a Mr. Bad Guy, che diventerà in futuro il suo unico album da solista. Brian May produsse Lettin Loose degli Heavy Pettin e pubblicò, insieme a Eddie van Halen e Alan Gratzer, Star Fleet Project, un EP composto da tre lunghi brani, mentre Roger Taylor, dopo aver collaborato a Vinyl Confessions dei Kansas, lavorò con Rick Parfitt per Strange Frontier, suo secondo album da solista, pubblicato nel 1984. John Deacon non intraprese nessun progetto musicale, decidendo di dedicarsi alla propria famiglia.

 

IL RITORNO E I GRANDI CONCERTI

 

Nell'agosto 1983, il gruppo si ritrovò negli Record Plant Studios di Los Angeles, dove cominciò a lavorare a un nuovo progetto; il 23 gennaio 1984, i Queen tornarono ufficialmente con il singolo Radio Ga Ga, che venne pubblicizzato con un costoso video di David Mallet, contenente spezzoni del film del 1927 Metropolis, piazzandosi subito al 4º posto delle classifiche inglesi. Il 27 febbraio uscì The Works, album che vide un netto cambio di rotta da quello che sono stati i lavori precedenti. Per la prima volta, i testi riguardano anche alcune tematiche sociali e politiche, non direttamente trattate in passato, come l'antinucleare Hammer to Fall e il brano contro il suicidio Keep Passing The Open Windows. Tra i brani di maggiore popolarità del disco vi è I Want to Break Free, il cui videoclip, ideato da Taylor, fu tacciato di cattivo gusto negli Stati Uniti e bandito dalle televisioni.

I Queen parteciparono, il 13 luglio 1985, al Live Aid, un concerto umanitario organizzato da Bob Geldof che vide la partecipazione dei più importanti artisti internazionali, allo scopo di ricavare fondi in favore delle popolazioni dell'Etiopia, colpite da una grave carestia. Geldof considerava molto importante la partecipazione dei Queen all'evento per la loro popolarità in Giappone e in Sud America; la band, nonostante alcune esitazioni nel prendere una decisione definitiva, dovute soprattutto all'esigua durata delle esibizioni, decise di parteciparvi e si esibì al Wembley Stadium di Londra. Nei 20 minuti a disposizione, i Queen suonarono Bohemian Rhapsody, Radio Ga Ga, Hammer to Fall, Crazy Little Thing Called Love, We Will Rock You e We Are the Champions; sia la stampa, sia i 72.000 spettatori di Wembley, sia gli artisti considerarono la loro interpretazione memorabile, una delle migliori di tutti i tempi; Mercury costruì in questa esibizione "il mito di insuperabile frontman".

La partecipazione al Live Aid diede nuovo entusiasmo ai Queen, che grazie a questo successo tornarono nuovamente a essere un gruppo coeso; se prima dell'evento Deacon disse "I Queen non sono più un gruppo realmente unito ma quattro individualità che lavoravano insieme" dopo il 13 luglio affermò "Il Live Aid ci ha totalmente rivitalizzati, restituendoci l'entusiasmo di un tempo". Subito dopo il concerto londinese, cominciarono a progettare un nuovo album; il 4 novembre il gruppo pubblicò il singolo One Vision, ispirato al famoso discorso di Martin Luther King. Nella primavera 1986, Mercury e Deacon parteciparono al musical Time di Dave Clark.

L'album A Kind of Magic uscì il 2 giugno 1986, posizionandosi subito al primo posto delle classifiche britanniche, posizione che occuperà per 13 settimane consecutive, vincendo due dischi di platino. Il disco si presenta come una colonna sonora di Highlander - L'ultimo immortale. A Kind of Magic risulta un album intenso, potente, creativo e completo, in cui ciascun membro dei Queen scrive il testo di uno dei 4 singoli (A Kind of Magic, One Vision, Friends Will Be Friends e Who Wants to Live Forever).

Il 6 giugno i Queen cominciarono a Stoccolma il Magic Tour; questo fu il loro tour più grande e spettacolare, molto più avanzato e sfarzoso dei precedenti, con il palco più grande mai costruito e un impianto luci altamente computerizzato. La tournée, nelle 26 date, raccolse circa un milione di spettatori; in Gran Bretagna, oltre 400.000 fan comprarono i biglietti per le sole sei date disponibili, stabilendo un ulteriore record assoluto. L'11 e 12 luglio tornarono a suonare al Wembley Stadium, in entrambe le serate di fronte a 70.000 persone; questi divennero due dei loro concerti più famosi e celebrati. Qui Freddie concluse lo spettacolo, sulle note di God Save the Queen, vestito da re, con pelliccia e corona.

Il 27 luglio suonarono a Budapest. L'ultimo spettacolo della tournée era inizialmente fissato per Marbella, in Spagna; in seguito il produttore Harvey Goldsmith riuscì a organizzare una data nel parco di Knebworth, per il 9 agosto 1986. Qui Freddie Mercury si esibì per l'ultima volta con i Queen in una delle sue prestazioni vocali più apprezzate, con 120.000 fan come spettatori. Questa risultò essere una delle loro esibizioni più spettacolari e grandiose; alcuni brani suonati dal vivo furono riportati nella raccolta Live Magic. Nel party successivo all'esibizione, Mercury fece intuire che quello sarebbe stato il loro ultimo concerto, alimentando le voci riguardanti lo scioglimento della band.

Alla fine del 1986, il gruppo decise di concedersi una seconda pausa di riflessione, fermandosi per tutto il 1987. Freddie, dopo aver inciso una cover di The Great Pretender dei Platters, collaborò inoltre con la cantante lirica Montserrat Caballé per registrare l'album Barcelona, la cui canzone omonima divenne 5 anni dopo l'inno dei Giochi olimpici di Barcellona 1992.

 

GLI ULTIMI ALBUM E LA MORTE DI MERCURY

 

Nel 1988, i Queen si ritrovarono in studio, cominciando a lavorare a un nuovo disco; i quattro adottarono nuove regole per la registrazione del materiale, per cui ogni brano venne accreditato con la dicitura "parole e musica dei Queen", evitando così i dissidi che erano sorti tra i quattro soprattutto nella scelta dei singoli; tutte le nuove tracce vennero dunque discusse e realizzate in comune. La copertina di The Miracle, anticipato dal singolo I Want It All, esemplificò la ritrovata coesione della band. Il loro ultimo lavoro, che contenne cinque singoli, si piazzò al primo posto in Inghilterra, dove vinse in una settimana il disco di platino, e in altre nazioni, mostrando ulteriormente la varietà dei generi musicali presenti nel loro repertorio, personalizzate con le sonorità tipiche dei Queen, dal pop rock di Breakthru e di The Miracle, dall'hard rock di I Want It All e al funky di The Invisible Man.

Nonostante fosse molto debilitato dalla malattia, Mercury non abbandonò la sua attività con il gruppo e il 14 gennaio 1991, venne pubblicato Innuendo. Sia l'omonima canzone nel Regno Unito sia Headlong negli Stati Uniti, primi singoli del disco, ebbero un notevole successo; il primo, che arrivò a vendere in una settimana oltre 100.000 copie, rappresenta una piccola opera rock, composta di varie parti tra cui un assolo di flamenco eseguito da Steve Howe e May e collegata direttamente a Bohemian Rhapsody. Il disco, pubblicato il 4 febbraio, segna un parziale ritorno dei Queen alle origini, "chiudendo idealmente il cerchio artistico della band" e abbandonando l'anima pop-dance degli anni precedenti; "lo stile musicale degli anni settanta venne recuperato e rinnovato, fondendosi con nuove sonorità, rappresentando una raggiunta maturità compositiva e musicale". Headlong e The Hitman ripresentano l'anima hard rock dei Queen, unite al valzer da teatro I'm Going Slightly Mad, al pop rock di I Can't Live with You e al soft rock di These Are the Days of Our Lives.

Nel corso degli ultimi mesi del 1991, le voci riguardanti una grave malattia di Mercury si fecero più pressanti, confermate anche dall'aspetto sofferente del cantante nelle rare occasioni in cui appare in pubblico. Il 23 novembre 1991, Freddie Mercury decise di annunciare ufficialmente, attraverso un comunicato, di essere risultato positivo al test dell'HIV e di essere malato di AIDS. Morì il giorno seguente, a soli 45 anni, a causa di una broncopolmonite fomentata dall'AIDS, nella sua casa di Earls Court.

 

IL FREDDIE MERCURY TRIBUTE CONCERT E GLI ALBUM POSTUMI

 

I restanti membri dei Queen, alla notizia della morte del loro amico, vennero colpiti da un intenso dolore; tra la fine dell'anno e gli inizi del 1992, i tre decisero di prendersi una pausa, per riflettere sul proprio futuro. Ad aprile, May, Taylor e Deacon organizzarono un grande concerto dedicato alla memoria di Freddie Mercury nello stadio di Wembley di Londra, con numerosi artisti internazionali tra cui Tony Iommi, Metallica, Guns N' Roses, David Bowie, Roger Daltrey, Robert Plant, George Michael, Elton John, Annie Lennox, Liza Minnelli, Extreme, Def Leppard e Zucchero; i biglietti per questo evento terminarono in meno di sei ore. Il mega-concerto in stile glam, denominato Freddie Mercury Tribute Concert, si svolse il 20 aprile 1992 e venne visto in televisione da oltre un miliardo di persone. Il concerto, oltre che per l'eccezionalità dell'evento musicale, si segnalò per l'aver richiamato l'attenzione del mondo sul dramma dell'AIDS.

Nel 1995, uscì Made in Heaven, che riportò i Queen ai primi posti delle classifiche di vendita. Il disco contenne le ultime tracce vocali di Mercury registrate poco prima di morire, come A Winter's Tale, You Don't Fool Me e Mother Love, che pare il cantante sia stato costretto a registrare da seduto a causa delle condizioni che gli aveva recato la sua malattia, e alcune vecchie tracce rielaborate non pubblicate negli album precedenti, come My Life Has Been Saved; la stessa title track era concepita per The Works. La traccia d'apertura It's A Beautiful Day, un assolo di piano accompagnato dalla sola voce di Mercury, è il brano più esemplificativo dell'album, concepito come disco celebrativo degli anni passati dei Queen; Let Me Live fu invece la prima canzone in cui Mercury, May e Taylor cantarono insieme.

I due superstiti, Brian May e Roger Taylor, hanno intrapreso il progetto Queen+ Paul Rodgers dal 2005 e terminò nel 2009.

Dal 2011 ad oggi May e Taylor hanno iniziato il nuovo progetto Queen+ Adam Lambert, il cantante americano, che dopo il successo al botteghino del biopic Bhoemian  Rhapsody hanno intrapreso il Rhapsody Tour che ha fatto il tutto esaurito nelle date del USA Tour. Nel gennaio 2020, riprendono il tour dalla Sud Corea e Giappone e a febbraio sono in Australia e Nuova Zelanda. Il Tour Europeo inizia il 24 maggio 2020 a Bologna in Italia per proseguire nel resto dell’Europa.

 

JOHN DEACON

 

Talento musicale, genialità nell’elettronica, carattere introverso e schivo adatto a non scontrarsi con l’ego strabordante degli altri componenti della band. Sono queste le caratteristiche che consentono a John Deacon di superare il provino che aveva visto fallire altri sei candidati aspiranti bassisti prima di lui all’Imperial College di Londra nel 1971.

La formazione ora è al completo. Il quarto Queen si unisce al resto del Gruppo e nel suo ruolo di bassista inizia con gli altri la conquista del mondo musicale.

John è nato a Leicester il 19 Agosto 1951, figlio di Arthur Henry e di Lilian Molly Perkins. Ancora molto giovane dovrà affrontare il dolore derivante da una perdita prematura. Suo padre, infatti, muore all’età di 44 anni quando John ne aveva solo 11. “Non è facile crescere senza un padre” sono le sue parole.

La sua vita potrebbe a pieno titolo essere definita un percorso netto, senza inciampi, senza cadute. Ottimo studente, si laurea in elettronica a pieni voti al Chelsea College nel 1971. Ma la musica permea da sempre la sua esistenza e John, già in età adolescenziale entra in alcune band, necessarie alle sua formazione ma senza nessun riscontro di pubblico. E’ con i Queen che conoscerà le vere platee, i veri successi. John Deacon, accreditato nel primo album del Gruppo come Deacon John, compare con una prima canzone da lui composta in “Sheer Heart Attack” nel 1974 con “Misfire”. Ma John Deacon, la cui voce non fu mai incisa su un album Queen perché non sapeva  cantare, è capace, sebbene meno degli altri quantitativamente parlando, di grandi composizioni e di grandi hit. Nell’Agosto del 1980 da “The games” viene estratto un brano funky rock con rimandi alla disco music  da lui composto “Another one bites the dust” che raggiungerà le vette delle classifiche negli Stati Uniti. Molti altri saranno i suoi successi, alcuni realizzati in collaborazione con Freddie Mercury. (vedi discografia)

Ma torniamo al percorso netto della sua vita. John non sarà mai abbagliato dal successo e dal denaro, i suoi piedi rimarranno sempre ben piantati per terra. Sposato con Veronica dal ’75, da lei avrà 6 figli. A lui si deve il controllo delle finanze dei Queen. Costante sarà il suo impegno per impedire che la band finisca truffata dai suoi stessi manager. Ogni iniziativa a nome Queen deve da sempre avere il suo “placet” ed è così ancora oggi.

Ma la storia di John all’interno dei Queen è anche la storia di una grande amicizia. Freddie sarà il suo scudo, il suo coraggio, la sua parte estroversa completamente nascosta. Ed in nome di questa sacra amicizia, John mal sopporterà la prematura dipartita di Freddie. Dopo la sua morte, Deacon farà ancora qualcosa con Brian e Roger ma nel 1997, probabilmente provato anche da una forte depressione, si ritirerà a vita privata evitando ogni relazione sociale.

Si spengono definitivamente i riflettori per questo artista timido ed introverso e tuttavia performer di grande personalità.

Ancora una cosa merita di essere annoverata fra i meriti di John, la creazione del Deacy Amp. Sì, perché anche lui come Brian ha doti da inventore. Da una vecchia radiolina portatile, costruirà un piccolo amplificatore per chitarra capace di conferire quel suono speciale alla Red Special del Dottore.

Sono molti i fan che come lui considerano la storia dei Queen finita con la morte di Freddie Mercury ed è forse anche per questo che, oltre alle sue straordinarie doti di bassista e compositore, tutti ancora lo stimano e lo amano pur dovendo rinunciare al sogno di sentirlo nuovamente pizzicare le corde del suo basso.

 

FREDDIE MERCURY

 

Freddie Mercury (vero nome Farrokh Bulsara) nasce il 5 settembre 1946 a Zanzibar. Figlio di un politico inglese sempre in viaggio per lavoro, Freddie si ritrova a svolgere gli studi elementari a Bombay, in India, per poi completarli in Inghilterra laureandosi in arte e design all' istituto d'Arte Ealing.

La formazione altamente internazionale permetterà al sensibile futuro cantante di costruirsi un bagaglio di esperienze non indifferente. Ma l'arte non era nel suo futuro, infatti, ben presto mette in mostra le sue abilità di pianista e vocalist in gruppi come gli Ibex fondati nell' ottobre del 1969, in seguito chiamati Wreckage per poi sciogliersi definitivamente a novembre. Fece parte dei Sour Milk Sea e poi, presentato da Tim Staffel, si unisce a Brian May e Roger taylor negli Smile suoi futuri compagni nei Queen. Con l'ingresso di John Deacon nel 1971 si completa la formazione storica. Nel 1973 quando esce l'album omonimo del gruppo, Mercury pubblica il suo primo singolo da solista "I can hear music - Going back" sotto lo pseudonimo di Larry Lurex.

I Queen diventano una delle band più importanti degli anni 80; i loro concerti assolutamente spettacolari ed indimenticabili proprio grazie alle doti sceniche di Freddie Mercury e si dedicherà a scrivere progetti soprattutto per il gruppo. Capolavori come Bohemian Rapsody, Love of my life, In the lap of the Gods, Killer Queen, Sombebody to love, Don't stop me now per citarne alcune. Una mente brillante e musicalmente avanti coi tempi.

A distanza di 12 anni dal primo singolo, nel 1985 esce il suo album "MR. Bud Gay" che fu per lui "una boccata d' aria fresca" un' opportunità di fare qualcosa senza separarsi comunque dal gruppo. Nel 1988, in collaborazione con la soprano Monserrat Caballè, in un progetto ambizioso dove il rock incontra l'opera, esce Barcelona.

Freddie si dimostra molto coraggioso nel vivere la sua identità, facendo trasparire la sua omosessualità. Malato di AIDS (che gli viene diagnosticata più o meno nello stesso periodo), decide comunque di non abbandonare la sua attività di musicista, ma ha poco tempo a disposizione. Si butta a capofitto nella realizzazione di The miracle che esce nell'89 e a febbraio del 91 incidono Innuendo: un capolavoro che, cosí come per A night at the opera, nel giro di pochi giorni fece salire l'album in cima alle classifiche britanniche vendendo 200 mila copie.

Ormai debilitato dalla malattia, nello studio di Montreux, riesce in parte a registrare quello che poi sarà l'album postumo Made in Heaven. La sua scomparsa prematura il 24 novembre 1991 all'età di 45 anni, lascia milioni di fans nello sconforto. Da quel momento, nel mondo, è nata una leggenda.

Insomma Freddie Mercury è stato uno dei pochi performer in grado realmente di illuminare uno stadio con la sua sola presenza e catturare l'attenzione di migliaia di spettatori con un gesto.

 

BRIAN MAY

 

Quanti possono dire di avere un asteroide intitolato a sé? E, di questi quanti sono tra i migliori chitarristi della storia del rock? In questo profilo indubbiamente particolare rientra Brian Harold May, uno dei compositori più geniali della musica rock.

Nato a Twickenham il 19 luglio 1947, all' età di 5 anni inizia a suonare il pianoforte ma, ben presto, si appassiona ad un altro strumento: la chitarra. Per via delle difficoltà economiche della famiglia, Brian non può ricevere la tanto agognata Fender Stratocaster. Per questo motivo all' età di 15 anni, con l'aiuto del padre ingegnere, inizia a costruirsi la sua chitarra artigianale fatta con legno di quercia di un vecchio armadio e parti di un caminetto, insieme ad alcune parti meccaniche ed elettroniche. Inizió fin da subito ad usare come plettro una monetina da 6 pence per ottenere un suono che lo convincesse appieno. Da qui nasce il celebre strumento con cui diverrà famoso: la Red Special, in onore del suo particolare colore rosso mogano e la chitarra è a tutt'oggi l'oggetto più caro per Brian.

Prima di iniziare l' università suona col bassista Tim Staffel nel 1984. I due, insieme al batterista Roger Taylor, danno vita alla band Smile. Proprio il primo cantante del gruppo presenta a Brian un certo Farrock Bulsara e, quando Tim decide di lasciare il gruppo, è proprio il giovane artista originario di Zanzibar a prenderne il posto; in seguito con l'arrivo di John Deacon, danno vita ai Queen.

Le capacità tecniche e stilistiche di Brian si accompagneranno in maniera perfetta alla straordinaria voce di Freddie Mercury, costituendo l'asse portante del successo dei Queen. Contemporaneamente alla carriera da rockstar, Brian prosegue gli studi all'università frequentando la facoltà di Fisica e Astronomia dell'Imperial College London. Si laurea con lode in Fisica e intraprende poi un dottorato di ricerca in Astonomia (abbandonato con il prosieguo della carriera nei Queen). Il percorso artistico con i Queen lo proietta nella leggenda della musica mondiale, ma, nel corso degli anni, Brian si fa apprezzare anche per diversi progetti solisti e collaborazioni con amici come Tony Iommi, Slash o gli italiani Pavarotti e Zucchero.

Il primo album da solista Back to the Light esce nel 1992, tra le canzoni: Driven By You, composta originariamente da May per la pubblicità della Ford e contenuta anche nella raccolta Greatest Hits III dei Queen; Resurrection, con Cozy Powell alla batteria e Don Airey alle tastiere, riflette il superamento di un momento difficile della sua vita; la strumentale Last Horizon ispirata a Europa di Carlos Santana e Nothing But Blue (dedicata a Freddie e scritta un giorno prima che morisse) suonata con una Ibanez regalata dal suo amico chitarrista Joe Satriani con John Deacon al basso. Le canzoni dei Queen Headlong e I can't Live With you erano originariamente destinate all' inserimento in quest'album, ma, quando Brian sentì Freddie Mercury cantarle, decise immediatamente che sarebbe stato meglio utilizzarle per l'album Innuendo. Another World è il secondo album in studio di Brian May. Registrato nel suo studio di casa dopo il completamento dell' ultimo lavoro dei Queen, Made in Heaven, esce nel Regno Unito nel 1998. L'album si apre con la breve ma intensa Space che ha il compito di introdurre tutto il disco e soprattutto la poderosa Business, in cui è facilmente distinguibile l'impronta del batterista Cozy Powell. Degno di nota anche la terza traccia China Belle, un trascinante pezzo rock alla May. La struggente Why Don't We Try Again, che insieme a Wilderness ed Another World , mostra il lato "soft" dell'artista; di seguito nel 2000 la colonna sonora per il film Fury. Nel 2002 prodotto da Ben Elton e con la collaborazione di Brian e Roger, al Dominion Theatre di Londra debutta We Will Rock You il musical basato sulle canzoni dei Queen, che ha riscosso enorme successo. Nel 2019 in collaborazione con Don Black esce New Horizons, ispirato all'omonima missione spaziale della NASA a cui lo stesso Brian ha partecipato.

Dopo la drammatica morte di Freddie Mercury, Brian attraversa un periodo buio: la mancanza dell'amico e collega, la morte dei suoi genitori e il divorzio dalla moglie (dalla quale ha avuto tre figli), lo fanno cadere in una brutta depressione. Grazie alla sua tenacia e all'aiuto della sua attuale moglie Anita Dobson riprende in mano la sua vita.

May e Taylor continuano a suonare insieme, formano i Queen+ Paul Rodgers (dal 2005 al 2009) e dal 2011 i Queen+ Adam Lambert ad oggi ancora attivi.

Brian May, il chitarrista che ama le stelle, ha ripreso gli studi a 60 anni ottenendo il dottorato in Astrofisica e meritato di vedersi intitolato l'asteroide 52665 BrianMay, per l'aiuto portato alla missione scientifica New Horizons.

Comunque Brian May non è solo uno dei più grandi chitarristi di sempre, ma anche uno dei compositori più geniali della musica rock, perchè con il suo contributo è stato autore di molte delle più grandi hits dei Queen.

 

ROGER TAYLOR

 

Laureato in Biologia, Roger Meddows-Taylor King's Lynnn nato il 26 luglio 1949, è lo storico batterista dei Queen. Polistrumentista cantautore e compositore, grande amico del suo compagno di gruppo Freddie Mercury.

Le prime esperienze di Taylor sono.....inimmaginabili. Lo scatenato batterista dei Queen si avvicina al mondo della musica in età adolescenziale quando entra nel coro della parrocchia che frequentava, dove un cugino che suonava la chitarra gli trasmise la passione per lo strumento. In realtà inizió dall' ukulele, poi fondó una band in cui suonó come chitarrista in virtù della poca esperienza fatta tra le mura di camera sua. L'esperienza, come prevedibile, duró poco, giusto il tempo di far capire a Roger di voler fare il batterista. E proprio per questo suo padre gli regaló una batteria. Il 1967 fu l'anno decisivo per Roger quando rispose ad un annuncio di Brian May per la ricerca di un batterista che gli spalancó le porte degli Smile ed insieme a Freddie Mercury e John Deacon inizió la leggenda dei Queen.

Il mondo della musica su Taylor si divide: secondo alcuni rientra nella top 100 dei migliori batteristi della storia, secondo altri ha solamente avuto la fortuna di incontrare Freddie tra i corridoi della sua scuola. Il dato di fatto è che con i tamburi e rullante suonó successi immortali, tra cui We will Rock you. Ma dal suo estro nacquero anche capolavori come These are the Days of our lives, Radio Ga Ga, A Kind of Magic, I'm Love with my Car, Tenement Fuster.

Il suo primo singolo da solista risale al 1977 , riproponendo una vecchia canzone dei the Parliament "I Wanna testify", mentre il lato B è una canzone rock totalmente di propria concezione dal titolo Turn on the TV. Nel 1981 esce il suo primo album in studio da solista Fun in Space, dove si occupa di suonare tutti gli strumenti e la cover del disco viene realizzata da Hipgnosis. Sul fronte è rappresentato un extraterrestre chiamato Ernie (proveniente da una serie di cartoni animati americana) che legge un albo a fumetti sulla cui copertina è raffigurato Roger Taylor. My Country viene pubblicato come singolo in seguito all' uscita dell' album. Let's Get Crazy, unico brano dal taglio rock' n'roll che si discosta dalle atmosfere space rock del resto del disco e ispirato a Elvis Presley, viene scelto come singolo in USA e Giappone. Strange Frontier arriva nel 1984; anticipato dal singolo Man on Fire pubblicato tre settimane prima, viene registrato ai Mountain studios di Montreux e ai Musicland studios di Monaco di Baviera ed é stato co-prodotto da David Richards e Mack. Rispetto al disco precedente, c'è un netto orientamento verso un sound più pop rock. Roger decide di raccogliere tutte quelle tracce scritte durante le sessioni di The Works con i Queen, ma, che non sarebbero state adatte per lo stile musicale della band.

Parallelamente all' esperienza con i Queen, nel 1987 crea un altro gruppo musicale: i "The Cross", di cui é stato  chitarrista ritmico e cantante solista. Pubblicherá poi tre album in studio: il primo Shove it di cui tutte le tracce sono scritte da Roger e Heaven for Everyone, nella versione UK, che vede come ospite al microfono Freddie Mercury; registrazione in seguito usata nell' album Made in Heaven. É stata incisa anche un'altra versione del pezzo con Taylor alla voce principale e Mercury alle doppie voci, destinata alla versione USA dell' album. Love Lies Bleeding recupera parte delle sonorità più rock e ospita Brian May alla chitarra. Nell'album successivo Mad,bad and Dangerous to Know, tutti i membri della band sono autori dei brani, questo spiega perchè il contributo di Roger si limita a soli due pezzi: Old Men e Final Destination. Blue Rock esce come terzo e ultimo album pubblicato dalla band nel 1991 ed esce solo in Germania (unico paese in cui la band riscontrava un moderato successo). La prematura scomparsa di Mercury fece annullare la pubblicazione in Gran Bretagna. Il gruppo, nonostante la buona qualità dei prodotti musicali, non ha avuto molto successo. La morte di Freddie Mercury e l'inaspettato insucesso delle vendite hanno spinto la band a sciogliersi nel 1993. Pubblica altri album da solista dopo l'esperienza con i "The Cross": Happiness ed Electric Fire, da cui segue un piccolo tour nella primavera del 1999.

Padre di 5 figli, Roger sposa in prime nozze Dominique, una scelta criticata da molti in quanto il matrimonio avrebbe avuto solo un valore legale. I due, infatti, già in crisi, avrebbero deciso di sposarsi per tutelare legamente i loro due figli. Niente romanticismo dunque, ma, non per questo siamo di fronte a una scelta da condannare, anzi!! Dopo il divorzio inizia la relazione con la sua attuale moglie Sarina Potgieter; grazie a lei si sarebbe accorto di aver perso l'udito. Come molti musicisti della sua epoca, Roger ha risentito del volume altissimo che si teneva sul palco in occasione dei concerti. Con la tecnologia dell'epoca, la soluzione era quella di arrangiarsi con i mezzi a disposizione e di conseguenza, aumentare i volumi delle casse (dannoso per un batterista).

La sua carriera da solista é apprezzata da una buona parte di fans dei Queen, ma la realtá dei fatti é che l'apice del successo l'ha raggiunto con la band fino al 1991 e dal 2005 con i Queen +.

QFIW`s Staff

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