Parlare di questo concerto è un po’ come andare a toccare un mostro sacro, una Gioconda della musica. Credo che questo concerto sia conosciuto da chiunque sul pianeta terra e forse anche nelle galassie limitrofe. Basti pensare che, nell’immaginario collettivo, Freddie è proprio quello con la giacca gialla, la posa della statua a Montreux è presa da una foto scattata durante l’esibizione…dunque si rischia di essere non troppo obiettivi nel giudicarlo.
Wembley è entrato nelle nostre case nel 1992, esattamente il 29 maggio, grazie a Italia 1 che alle 22.40 mandò in onda uno Speciale dedicato ai Queen in occasione della pubblicazione dell’album Live at Wembley 86. Durante questa trasmissione fu messa in onda l’edizione integrale della VHS pubblicata nel 1990.
Io stessa, quindicenne affamata dei Queen, mi cibai per mesi di infinite visioni con tanto di rallenty della registrazione, beandomi dello spettacolo e imparandolo a memoria.
Lo show fu registrato l’11 e il 12 luglio 1986 con i Queen nel loro tempio, a Londra, di fronte ad una folla immensa di 250000 persone che fa esplodere lo stadio già sulle prime note dell’introduzione di One Vision.
Le canzoni che si susseguono sono una grande celebrazione della carriera più che decennale della band. Lo spettacolo è rodato, ben costruito; l’impianto luci e il sonoro sono imponenti per l’epoca.
Tie Your Mother Down, ricorda che i Queen sono un grande gruppo rock, nonostante la virata pop degli anni 80.
Another One Bites the Dust è, se possibile, ancora più ritmata della registrazione e io la trovo ancora oggi una delle migliori interpretazioni live del pezzo.
Freddie è sempre a suo agio, diverte e provoca il pubblico come una navigata rock star quale è.
Durante l’introduzione di Who Wants to Live Forever, Freddie risponde a chi vuole i Queen sul punto di rottura e, indicando il proprio posteriore, dice: They’re talking from here! (Parlano da qui!).
Durante il discorso, Freddie fa un commento quasi profetico: “Quindi dimenticate quelle voci, staremo assieme finché non saremo morti, ne sono sicuro”.
Si passa poi attraverso il rockabilly di Crazy Little Thing Called Love e all’atmosfera magica di Love of My Life, cantata alla perfezione dal pubblico.
La scaletta è un susseguirsi di hit intramontabili e nuovi successi che diventeranno di lì a poco dei classici. Anche da casa, guardando il filmato, è impossibile non ballare, non cantare o non emozionarsi. Il finale con tanto di corona e strascico, resta uno dei momenti più indimenticabili della loro storia.
Dunque tutto perfetto? C’è un però…. Ovviamente quello che segue è mio personalissimo parere.
Live at Wembley non è la migliore esibizione dei Queen. Qualunque fan, dopo aver visto questo concerto, è andato a cercarsi altre loro performance e non può non aver notato le differenze. Il miglior periodo live della band, per me, rimane quello tra il 1978 e il 1982. Il Live Killers ne è una splendida testimonianza. Il tour del 1982 vede Freddie con una vocalità veramente all’apice, che calerà proprio nel Magic Tour.
La sezione dedicata alle “vecchie glorie” del rock, come Hello Mary Lou e Tutti Frutti è divertente e coinvolgente, ma, nel 1986, non potevano mettere in scaletta altre loro canzoni? Il repertorio era ormai vastissimo.
Con questo non voglio demolire il concerto, che rimane una pietra miliare nella storia del rock, ma consigliarlo come punto di partenza per il fan che vuole scoprire i Queen dal vivo.
Si parte da qui, ma si esplora altrove e si troveranno grandi esibizioni, anche a cominciare dagli esordi…vedasi Il Live at The Rainbow del 1974.
Il 5 settembre 2011, in occasione di quello che sarebbe stato il 65º compleanno di Freddie Mercury e del quarantennale della band, è stata pubblicata dalla Island/Universal una riedizione del Live atWembley Stadium in due diverse edizioni: edizione standard (2 DVD), contenente oltre alla registrazione della serata del 12 luglio anche la registrazione integrale della serata dell’11 luglio e contenuti speciali inediti, ed edizione deluxe (2 DVD + 2 CD), che contenente anche la registrazione audio del concerto del 12 luglio.