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La discografia di Freddie Mercury, cantante e musicista del gruppo inglese “Queen”, è costituita anche da due album da solista; entrambi realizzati a cavallo della metà degli anni ’80. Ma, prima bisogna tornare indietro nel tempo per capire come si è giunti a questo.



MR. BAD GUY

Come tutti sappiamo, i Queen nel ’83-’84, si presero una pausa di riflessione. Freddie aveva voglia di fare qualcosa di nuovo, dopo ben undici album con i Queen, Decise che fosse giunto il momento di provare a creare qualcosa da solo. Molti suoi progetti con la band, infatti, venivano ripetutamente bocciati dal gruppo. Nel 1984-1985 Freddie viveva quasi in pianta stabile a Monaco di Baviera ed è qui che ebbe l’ispirazione per creare il suo primo album da solista, che prese il nome di Mr. Bad Guy; pubblicato il 29 aprile 1985 dalla Columbia Records. L’album contiene undici tracce tra cui Made in Heaven e My Love is Dangerous. A mio avviso la migliore traccia è la nona, ossia Living on My Own. Uscí anche come singolo nel settembre dello stesso anno e fu rivisitata e remixata nel ’93 ed ebbe un successo clamoroso in tutte le discoteche di mezza Europa. Il video originale, invece, fu girato in occasione del 39° compleanno di Freddie all Henderson’s Club di Monaco. All’interno dell’album c’è anche la canzone There Must Be More to Life Than This, brano composto nel ’83, frutto di una breve collaborazione tra Freddie e Michael Jackson; ma, nell’album di Freddie non venne inserita la parte vocale di Jacko. Questo avvenne solo nel Novembre del 2014 con l’uscita della raccolta Queen Forever, di cui magari ne parleremo in un altro articolo. Che dire altro? Possiamo dire che questo lavoro, nonostante le buone premesse, non ebbe ottimi risultati a livello di vendite. Purtroppo, Mr. Bad Guy si rivelò un’occasione sprecata: non è un brutto album, sia chiaro, ma neanche eccelso. I difetti sono in larga parte legati alla produzione non troppo convincente di Reinhold Mack, che non seppe dare all’album quel sound in linea con le tendenze del periodo. E credo che nemmeno Freddie fosse entusiasta di come venne realizzato l’album.



BARCELONA

Barcelona è il secondo ed ultimo album da solista di Freddie Mercury in collaborazione con la meravigliosa Montserrat Caballè, soprano spagnolo di caratura mondiale. La sua realizzazione richiese molto impegno e tempo; infatti, già nei primi mesi del 1987, vennero incise alcune demo. La vera unione artistica tra Freddie e Montsy avvenne tra aprile e Maggio dello stesso anno, quando presentarono insieme Barcelona al Ku Club di Ibiza il 29 Maggio 1987. I momenti per registrare erano pochi in quanto nello stesso periodo Freddie scoprí di essere sieropotitivo all’HIV, precisamente nell’aprile del 1987; nonostante questo, il cantante, vi si dedicò con entusiasmo e amore ed è risaputo che questo progetto, sia uno dei suoi preferiti. La soprano era spesso in tournée e Freddie, dal canto suo, dal gennaio 1988, fu impegnato con i Queen per la realizzazione dell’album The Miracle; lavoro che vedrà la luce l’anno successivo nel 1989. La scoperta della sieropositività diede a Freddie la consapevolezza di avere pochi anni davanti a sé e per questo si buttò a capofitto nel lavoro e nella musica. Barcelona, al contrario di Mr. Bad Guy, è davvero un bell’album; la canzone omonima, fu scelta come inno ufficiale per i giochi della Olimpiade del 1992. Tra le canzoni da segnalare, oltre a Barcelona, vorrei citare The Golden Boy, Ensueno, How Can I Go On (una delle mie preferite). La collaborazione tra Freddie e Montserrat andò avanti fino a Ottobre 1988 quando, alla Nit Festival di Barcellona, eseguirono l’inno; questa fu la seconda volta live (cantata in playback), dopo l’esibizione tenutasi ad Ibiza nel Maggio 1987. Nelle classifiche dei dischi più venduti, Barcelona fu al secondo posto nel Regno unito, nei Paesi Bassi e Nuova Zelanda.. Esattamente 2 giorni dopo La Nit Festival il 10 Ottobre 1988, venne pubblicato l’album Barcelona. Quattro canzoni vennero pubblicate anche come singoli: Barcelona, The Golden Boy, Guide me Home, How Can I go on. Album prodotto da Mike Moran e dal compianto David Richards. Per concludere, possiamo dire che fu un album meraviglioso, forse unico e irripetibile, composto da otto tracce una più bella dell’altra. Qui, magistralmente, due generi diversi si mescolano in una fusione senza precedenti e, secondo me, solo Freddie poteva realizzare quest’opera a quei tempi. Infatti, dopo anni, il suo esempio è stato seguito da famosi artisti internazionali.

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