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Cari fan dei Queen, questa è un’esclusiva mondiale.

Ho avuto l’onore di essere invitato da Sotheby’s a Londra lo scorso 4 Agosto 2023 e aprire ufficialmente la mostra: “Freddie Mercury: A world of His Own”.

Questo grazie al direttore, David Macdonald, come ringraziamento per avere contribuito nelle ricerche per l’identificazione dei lotti in asta. Con me ho portato Maurizio Favale, di Queen Fans Italia Worldwide e l’amica Federica Dini di Movietravel, che ringrazio per questo filmato che abbiamo girato.



Mi vengono i brividi a dirlo e scriverlo. Non pensavo mai potesse accadere questo giorno; di toccare con mano cose che appartenevano a LUI, che ho visto miliardi di volte in foto o in video, crescendo letteralmente da quando avevo 9 anni assieme a loro.

Ho passato gli ultimi 20 anni da fan, come voi, a fare ricerche circa le opere d’arte collezionate da Freddie nel corso della sua vita: sono un appassionato d’arte e questo grazie alla vita di Freddie oltre che la sua musica, cose per me imprescindibili, miei capisaldi, che hanno cambiato la mia di vita e il modo di vedere le cose.

Mi hanno arricchito e aperto spazi inimmaginabili. Ho svolto per curiosità e il desiderio di sapere cosa c’era dietro l’artista, ricerche trasversali, che spaziano dall’arte giapponese, alla cristalleria, fino alle sculture, ai pittori impressionisti e vittoriani, passando per l’art decò senza tralasciare l’aspetto legato alla musica e la storia dietro le canzoni.

Un lavoro che Sotheby’s ha fatto con vari dipartimenti, ma senza tuttavia sapere andare a fondo, per anche una questione di tempo, dietro tutti i retroscena legati ad ogni oggetto.

Venite con me a vedere la mostra, in presa diretta, come l’ho vista io:

TUTTE LE STANZE A SOTHEBY’S:

01 – Bing gallery: In love with Japan. La stanza giapponese. Le collezioni ukyio-e e shin-hanga di Freddie. 01:41

02 – Wemyss Gallery-The Japanese Room. Ancora sul giappone. Il pianoforte e gli arredi di Stafford Terrace negli anni ’70. 12:50

03 – Devonshire Gallery. Crazy little things. I Rudi Patterson della festa dei cappelli e quelli di Montreux, la collezione di Elton e di chineserie. 23:55

04 – Crown&Cape. Centrale Gallery. La corona e il mantello di Wembley 86. I dischi di platino di Freddie. 45:10

05 – First floor. La porta originale di Garden Lodge. 52:53

06 – North Gallery. Lyrics La stanza dei testi manoscritti delle canzoni. 55:45

07 – Entrance Gallery. Il bar e la biblioteca di Garden Lodge. 1:09:59

08 – Jukebox. Il wurlizer di The great pretender. 1:27:33

09 – Main Gallery. On stage. I Vestiti iconici di Freddie, sul palco e in video. 1:29:10

10 – Wilson Gallery. Clothing. Altri vestiti iconici dei video di Freddie e i Queen. L’abbigliamento di tutti i giorni, dagli anni ’70 al 1991. 1:33:15

11 – East Gallery. Il pianoforte a coda degli anni 80, il corpetto di Bohemian Rhapsody, gli Awards ricevuti e altri oggetti iconici. 1:39:49

12 – Linell Gallery. La Dressing Room di Garden Lodge con oggetti preziosi. 1:48:10

13 – Conduit Street Gallery: At home. Il salotto di Garden Lodge e i suoi arredi. L’ultimo quadro che Freddie vide. Ragazzo con testa di leone, di Geza Vastagh. 1:48:47

14 – St.George Street Gallery. La sala da pranzo, altri oggetti del salone e i quadri all’ ingresso di Garden Lodge. 2:30:29

15 – West Gallery. Gabrielle, Kathleen Newton, De Blaas gli ultimi quadri acquistati. Le mitologie di Dalì, Picasso, Chagall. 2:45:58

Freddie Mercury: A World of His Own – GALLERIA FOTOGRAFICA, LINELL GALLERY e MIKO E DELILAH CAFE:

Più di tre ore di filmato, data la vastità delle cose messe in mostra e collezionate da Freddie nel corso della sua vita. C’è una vita dietro ogni oggetto. 1500 storie da raccontare, come i lotti in esposizione.

Inutile dirvelo, ne sono stato travolto. E al di là del dispiacere che questo non possa venire preservato per tutti e per sempre, andando invece disperso il prossimo settembre nelle sei aste della collezione, questo è il racconto in presa diretta, prima che la gente, due ore dopo iniziasse ad affluire nelle sale.

Ho visto cose che mi hanno tormentato per mesi a volte anni, tentando l’identificazione. Ho sorriso. Ho avuto risposte nei miei giorni di studio a Londra, a tutti i dubbi che avevo.

Voglio condividerlo con voi.  Qui dunque il racconto, e lo Mi scuso per qualche imprecisione. A ricordo di chi ha potuto viverla e a chi non potrà esserci.

Buon divertimento!

Silvio Toso

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