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Mother love è forse il brano più “faticoso” da ascoltare per un fan dei Queen. Ricordo molto bene la prima volta che inserii il cd “Made in heaven” nel registratore: fu un colpo al cuore. Innanzitutto perché potevo risentire la voce di Mercury in un brano totalmente inedito, ma soprattutto per “quella” voce: una intensità che arrivava dritta al cuore.

Freddie scrisse il testo vivendo in pieno la sua malattia e il deterioramento del suo corpo. Nonostante tutto continuò a registrare fino all’ultimo respiro. Mercury ha detto che nei suoi brani si trova tutto quello che c’è da sapere su di lui e Mother Love non fa eccezione, anzi, è il suo testo più sincero.

Registrò le sue ultime parti vocali nel Maggio del 1991 negli studi di Montreux e fu costretto ad abbandonare le sessioni perché faceva molta fatica. Promise di tornare presto, racconta Brian May, ma in quello studio Freddie non ci mise più piede.

“Noi tutti sapevamo che non c’era più molto tempo“, disse Brian May“Freddie voleva che la sua vita fosse il più normale possibile. Lui, ovviamente, provava un sacco di dolore e di disagio. Per lui lo studio era un’oasi, un luogo dove la vita era la stessa di sempre. Amava fare musica, ha vissuto per essa.”

“Continuava a dire ‘Scrivimi di più. Scrivimi roba. Voglio solamente cantare e farlo fino alla fine e quando me ne sarò andato potrete completare il lavoro’. Non aveva paura, davvero.”



Quel pomeriggio, per incidere Mother Love, ha cantato un verso alla volta, con tre tentativi ciascuno. La sua voce era sorprendentemente forte a volte:

“Non so dove ha trovato l’energia”, dichiarò May“Probabilmente dalla vodka. Faceva un po’ di riscaldamento per la voce e poi diceva ‘Dammi il mio bicchiere’. Buttava giù un sorso ghiacciato di vodka Stolichnaya e poi diceva ‘Fai girare il nastro’. Aveva ancora il potere sorprendente coi suoi polmoni a quel punto, io davvero non so da dove tirasse fuori la voce. La canzone inizia bassa e gentile, ma Freddie scelse di spingere se stesso e andare più in alto. Ci guardammo l’un l’altro e sapevamo che c’era una montagna da scalare. Questo succedeva quando la vodka faceva il suo effetto. E’ stato uno spettacolo meraviglioso.”

Un uomo che ha vissuto al massimo la sua vita, calcando i palchi più importanti del mondo e vivendo di eccessi, capisce che il capolinea è vicino, le luci si stanno spegnando e allora invoca l’unica cosa fondamentale nella vita di ogni essere umano: L’AMORE MATERNO.

Sono un uomo di mondo e dicono che sono forte
Ma il mio cuore è pesante, e la mia speranza è andata
Fuori dalla città, nel freddo mondo esterno
Non voglio pietà, solo un posto sicuro dove nascondermi
Mamma per favore, fammi ritornare dentro.

Freddie ricerca il caldo conforto del grembo materno, come se durante la sua esistenza questo calore gli fosse mancato; lo invoca quando sente ormai il freddo della morte.

Non cerca pietà, un verso che mi ha sempre colpito e che dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, di quanto Freddie fosse sicuro di sé e molto orgoglioso. Chi lo ha conosciuto racconta infatti che non fece pesare su nessuno la sua condizione di malato terminale e che non si lamentò mai del suo stato.

Il mio corpo è stanco, ma non posso dormire, I miei sogni sono la sola compagnia che ho……

Sto tornando a casa dal mio dolce amore materno.

E’ se queste parole non vi hanno fatto versare tutte le lacrime che avevate in corpo, ci pensa il finale; una sorta di riavvolgimento veloce della vita di Freddie attraverso le sue tappe artistiche fondamentali, fino ad arrivare a sentire il pianto di un bambino: Freddie è tornato dove voleva essere.

Il brano, come ho detto, non è stato concluso da Freddie, ma da Brian May, che colse perfettamente l’essenza di quanto l’amico voleva comunicare ai fan.

Non deve essere stato facile per Brian, Roger e John tornare in studio e mettere mano al materiale lasciato incompiuto dall’amico fraterno. Infatti passarono alcuni anni prima che Made in Heaven potesse vedere la luce.



“Per un sacco di tempo abbiamo provato la sensazione che Freddie fosse ancora con noi, anche se fisicamente non c’era”, disse May.

L’album fu pubblicato il 6 novembre 1995 e debuttò al primo posto nella classifica UK rimanendoci per 25 settimane. Vinse quattro dischi di platino e fu l’album di inediti dei Queen più venduto nel Regno Unito.

A mio parere non è il migliore lavoro dei Queen, ma ci sono alcuni pezzi e tra questi Mother Love, che da soli valgono il disco e raggiungono vette emotive che si possono paragonare solo ad Innuendo, altro album permeato dalla malattia e per questo profondamente commovente.

Mother Love è un canto del cigno così struggente e malinconico, ma così vero, per il quale ad ogni ascolto dovremmo ringraziare Freddie per averci reso partecipi dei suoi sentimenti nel momento più difficile della sua vita.

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