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Se cercate il nome di Zandra Rhodes sul web, vi ritroverete di fronte una arzilla signora ottantenne dai capelli fucsia. Dal 2014 è diventata Dama Comandante dell’Ordine dell’Impero Britannico per “per i servizi alla moda e al tessile britannico”.

Tra il 1966 e il 1967 Zandra, figlia di una sarta, apre a Londra il negozio di abiti The Fulham Road Clothes Shop e in pochi anni diventa la principessa della moda punk. I suoi capi erano considerati talmente oltraggiosi che molti produttori tessili le impedirono di entrare nel modo della moda. Ma nel 1977 riesce a organizzare la sua prima sfilata ed è subito un successo. 

Il suo nome è indissolubilmente legato alla carriera dei Queen. E’ grazie a lei che la band adotta un look originale e fuori dagli schemi nei primi tour. L’incontro tra Zandra e i Queen lo si deve a Freddie. Il giovane Mercury, diplomatosi all’Ealing College of Art nel 1963, amava la moda e disegnava bozzetti di abiti femminili (che sono stati esposti a Londra nel 2011 alla mostra “Stormtroopers in Stilettoes”) ed inoltre aveva una bancarella di abiti usati, che gestiva con Roger, a Kensington. Non poteva non conoscere l’emergente Zandra Rhodes! E infatti la contattò telefonicamente per provare alcune sue creazioni.

La prima volta che si incontrarono, Rhodes lo ha raccontato in più occasioni (come nel libro “Is This the Real Life?: The Untold Story of Queen” di Mark Blake), lei fu colpita dal rumore dei tacchi degli stivali di Freddie e Brian May, che stavano per entrare nel suo studio. Lui diede un’occhiata in giro e si innamorò del top di un abito da sposa al quale Zandra stava lavorando: era perfetto con quelle maniche ampie e plissettate che si sarebbero mosse come onde ipnotizzanti sul palco.



Queste sono le sue parole:

“All’epoca lavoravo nella mia piccola mansarda a Porchester in Bayswater Road. E un giorno mi telefona Freddie. Io non sapevo proprio chi fosse. Disse che lui e Brian volevano degli abiti per un grande show. Vennero entrambi verso le 7 di sera, facendo risuonare  per tre piani i loro stivali con la zeppa. Fino ad allora non avevo mai disegnato abiti per uomini, ma avevo già fatto alcune cose per Marc Bolan (cantante dei TRex n.d.a), quindi sapevo che avrebbero voluto qualcosa di stravagante. Freddie voleva qualcosa che gli lasciasse le braccia libere di muoversi e per questo motivo gli piacque l’idea delle pieghettature. Aveva gestito una bancarella a Kensington Market e lui ovviamente aveva occhio per queste cose e ne vedeva le potenzialità. C’erano espositori pieni di miei disegni. Freddie ne provò qualcuno sfilando per la stanza. Lui e Brian erano belli, discreti e pieni di fascino. Feci alcuni schizzi e fummo tutti d’accordo su queste ali pieghettate in raso bianco. Li preparai e una volta finiti glieli mandai. Ovviamente mi feci pagare, ma non ricordo quanto. Poi mi invitarono al concerto all’Earls Court; Il posto era pieno all’inverosimile e gli abiti sotto quelle luci erano davvero fantastici.”

Il vestito bianco con le ampie “ali” è diventato uno dei costumi più iconici della storia della musica ed è stato immortalato fin da subito dagli splendidi scatti del compianto Mick Rock.

Il famoso outfit compare anche nel biopic Bohemian Rhapsody del 2018, purtroppo non è l’originale ma Zandra Rhodes ha dato suggerimenti per la realizzazione dei costumi della band agli esordi.

Freddie aveva un concetto a 360 gradi dell’arte e anche la moda rientrava nella sua idea di spettacolo da proporre al pubblico (gli abiti dovevano colpire la fantasia dello spettatore quasi quanto la musica). Gli anni ’70 erano un terreno fertile per le persone creative come Mercury e Zandra Rhodes ed è fantastico che si siano incontrate per osare idee nuove che hanno poi lasciato un segno nella storia.

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