Nell’immaginario collettivo o comunque quello personale di ognuno di noi Freddie è l’iconica presenza di Wembley, la potenza della sua voce che sfonda le casse del nostro impianto sulle note della nostra adolescenza.

Freddie sempre carico, bello come il sole, energico, vitale, dissacrante, provocatorio cattivo al momento giusto e dolcissimo quando serve….. fino a quando non vidi per la prima volta questa foto. E crollo’ il muro di certezze, di forza, di abbandono a qualcosa di forte e quindi di eterno per il fan adolescente che ero. Freddie umano, debole, provato, dolce come non mai e forse nel momento esatto in cui vidi questa foto ho imparato ad amarlo diversamente. La sua sofferenza è diventata per me presa di coscienza e chiave di lettura necessaria e fondamentale per la comprensione di un testo, di un gesto o di un semplice sguardo.
Freddie qui è immortalato sorridente, probabilmente truccato, mi piace pensare sereno, tra i fiori, il prato e un insieme di colori stupendo che donano alla sua presenza un non so che di magico. In questa foto così triste ma allo stesso tempo meravigliosa ho provato la stessa sensazione che si prova quando ti fermi con lo sguardo sulla foto di un caro estinto. È difficile da spiegare e spero che a qualcuno il messaggio sia arrivato. È uno scatto triste ma a me trasmette pace, serenità, immortalità e l’ultima riga della sua ultima canzone….. oooo it’s bliss sembra trovare il suo corrispettivo visivo in questa immagine.

FRANCESCA