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Tra il 1982 e il 1983 vennero alla luce dei duetti che passarono alla storia: Under Pressure dei Queen e David Bowie e The Girl is Mine e Say Say Say di Michael Jackson e Paul McCartney. La collaborazione tra la Regina e il Duca Bianco vide la luce nell’album Hot Space, mentre i duetti tra l’ex Beatles e Jackson uscirono rispettivamente in Thriller e in Pipes of Peace.



La collaborazione perfetta poteva essere quella tra Freddie e Michael, cosa che accadde, ma non portò ad un singolo di successo. Ma come si conobbero i due?

Nel 1980 i Queen pubblicarono The Game, un album che avrà un enorme successo soprattutto negli Stati Uniti. Durante un party per la promozione del disco, Michael Jackson, già star affermata, ma non ancora esplosa con Thriller, si avvicinò a Roger Taylor e gli disse che sarebbero stati pazzi a non far uscire in 45 giri una canzone bomba come Another One Bites The Dust. Il pezzo poi fu effettivamente lanciato come singolo, sbancando in tutte le chart USA, comprese quelle di musica black.

Michael strinse amicizia con i membri della band e presenziò anche ad alcune loro esibizioni live. E’ probabile quindi che in quel periodo, tra l’81 e l’83, tra Freddie e Michael sia nata l’idea di collaborare.

Il mitico incontro avvenne nella sontuosa villa di Michael Jackson a Encino in Califonia. Peter Freestone, assistente personale di Freddie, ebbe la grande fortuna di presenziare a questo evento.

“Sembravano bambini in sala giochi” ricorda Peter “vederli insieme in studio di registrazione è stato meraviglioso. Gesticolavano freneticamente, alzavano le mani al cielo e si piegavano dal ridere quando uno dei due prendeva una nota sbagliata. Mi chiesero di battere sullo stipite della porta con il pugno per cinque minuti, tenendo sempre lo stesso tempo. Avevano bisogno di una base percussiva, ma non c’era un batterista”.

L’incontro tra le due star era cominciato con una visita allo zoo personale di Jackson: “Non dimenticherò mai il viso pallido di Freddie, con i pantaloni bianchi e le scarpe chiare, costretto a saltellare tra paglia, mangiatoie e pozze di fango maleodoranti”.

La presenza di un lama in studio ha presumibilmente rotto l’incantesimo. Jim Beach, storico manager dei Queen, ricorda la concitata telefonata di Freddie: “Manda qualcuno a prendermi. Subito. Sto cantando da due ore accanto ad un lama dal nome bizzarro, Louie. Non mi sento a mio agio, capisci? Vorrei andarmene in fretta. Tirami fuori di qui”.

Nonostante le poche ore trascorse insieme, dovute alla fuga di Freddie, qualcosa è stato registrato: There Must Be More to Life Than This, State of Shock e Victory.

Ben tre brani, almeno in versione bozza, ma solo uno vedrà la luce come duetto tra Mercury e Jackson.

Negli anni Brian May e Roger Taylor hanno cercato di farle pubblicare tutte, ma complice un certo ostracismo da parte degli eredi di Jackson, ci sono riusciti solo con There Must Be More to Life ThanThis. La si può ascoltare nella compilation Queen Forever, del 2014, in un mix di William Orbit. La traccia è l’unica delle tre scritte da Freddie.

Anche per questo motivo, il cantante l’aveva già pubblicata, cantandola da solo, nel suo primo e unico album da solista: Mr. Bad Guy, del 1985. E le altre due? Per quanto riguarda State of ShockMichael registra nel 1984 assieme agli altri fratelli Jackson, per l’album Victory, in duetto con Mick Jagger.

La terza invece, Victory,che non ha nulla a che fare con il titolo dell’album sopracitato, rimane al momento inedita. La registrazione esiste, da qualche parte. Ma, secondo Roger Taylor, cercare di convincere gli eredi di Michael Jackson a farla pubblicare è un po’ come “guadare attraverso la colla”.

È sicuramente un vero peccato non aver mai potuto apprezzare un vero prodotto nato dalla collaborazione di due giganti della musica mondiale. Peter Freestone ricorda ancora il momento magico in cui Freddie si mise al pianoforte e Michael cominciò ad improvvisare un canto d’amore sulla melodia. “Di brani così ispirati ne nascono uno ogni venti anni”.

La cosa che più mi colpisce è che tra i due non sia rimasta nemmeno una semplice amicizia. Negli anni a seguire né FreddieMichael hanno ritentato di riallacciare i rapporti. Certo Jackson dopo Thriller non avrà avuto molto tempo libero e Freddie forse rimase davvero traumatizzato dal bizzarro modo di vivere di Michael.

Alla morte di Freddie, Michael non rilasciò alcuna dichiarazione, che io ricordi.

Mi piacerebbe se l’episodio del loro incontro fosse citato nel prossimo biopic dedicato a Michael Jackson, ma non credo che quel momento verrà mai portato sugli schermi. Peccato.

A noi fans non resta che immaginare e sognare.

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