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Scritta dal bassista John Deacon, la canzone ha raggiunto il 3º posto nella hit-parade inglese, confermando il ritorno ad altissimi livelli del gruppo. Il brano è diventato particolarmente noto per via del suo controverso video musicale in cui i membri della band appaiono in abiti femminili, che venne censurato negli Stati Uniti, dove quindi il singolo non riuscì a riscuotere successo.



Il tema del video venne proposto da Roger Taylor, che volle una parodia della soap opera Coronation Street. La seconda parte del video include una composizione registrata ed eseguita insieme al Royal Ballet di Londra e coreografate da Wayne Eagling.

Dopo la sua pubblicazione nel 1984, la canzone è diventata molto popolare in Europa e America Latina (dove è considerata un inno contro l’oppressione di ogni genere).

L’idea del videoclip proviene dall’allora fidanzata di Taylor, che consigliò ai componenti del gruppo di fare una parodia della soap opera inglese Coronation Street, indossando abiti femminili. La band accettò l’idea e fu registrato il video che, tuttavia, creò molte polemiche negli Stati Uniti, al punto che MTV lo censurò per 7 anni, danneggiando in maniera evidente i rapporti tra il gruppo e i media statunitensi. Il frontman Freddie Mercury successivamente dichiarò che la band non avrebbe più tenuto un concerto negli USA.

Tracce del singolo:

Versioni 7″ 1984 e 2010 (The Singles Collection Volume 2)
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I Want To Break Free (Single remix) – 4:26
Machines (or ‘Back to Humans’) – 5:07
Versione 12″ UK 1984[6]
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I Want To Break Free (Extended version) – 7:19
Machines (or ‘Back to Humans’) – 5:09
Versione 12″ USA 1984[7]
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I Want To Break Free (Single remix) – 4:26
I Want To Break Free (Extended version) – 7:19

 

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