Resta per me un mistero: Bohemian Rhapsody.

Accostare la psicologia alle varie forme d’arte mi ha sempre affascinato.

In questo capolavoro dei Queen e nel testo scritto dal frontman della band c’è una sorta di recitazione associata alla genialità e ai disturbi affettivi (gli artisti in genere si distinguono per un tasso di affezioni dell’umore superiore al resto degli individui) questo chiaramente non porta necessariamente al deterioramento della personalità di un soggetto con grande talento artistico ma lo porta ad alternare momenti in cui ha comportamenti stravaganti e bizzarri a periodi di lucidità e di notevoli capacità creative.
Oltre ad essere una delle più belle canzoni rock, Bohemian Rhapsody rappresenta tutto il mondo emotivo
di Freddie Mercury, una vera e propria messa a nudo della sua identità più profonda, del resto accettare i propi limiti è una grande forma di auto-accettazione.

Il resto si sa…è storia.

Francesca